venerdì 16 novembre 2012

TORNIAMO A VOLERCI BENE.


Oggi apro l’home page del Corriere della Sera, do uno sguardo veloce ai titoli delle notizie principali.
Eccoli:

Gaza, esplosi 85 missili in 45 minuti
Il premier egiziano: «È aggressione»

Studenti, lacrimogeni dal ministero

Scontri, Cancellieri difende la polizia:

Odio razziale e antisemitismo, arresti e perquisizioni in tutta Italia

Crimini di guerra, generali croati assolti dal Tribunale dell'Aia

Agguato notturno: uccisi mentre pedalano

Napoli, rissa al comizio di Bersani fra studenti e servizio d'ordine Pd

Ascoli, a giudizio per molestie sessuali maresciallo della caserma di Parolisi

Lite per uno schizzo di champagne in discoteca: un morto e due feriti

In un video stupri e torture nel garage degli orrori


Finito?
No, l’unica cosa che è finita è la voglia di leggere, di pensare che questa sia la realtà di questi giorni.
Solo odio, morte, sangue.. Non ci sono così tante parole negative, nemmeno su un vocabolario.

Mi ha colpito un messaggio intercettato questa mattina non ricordo dove.
Dice: “Andarsene è troppo facile. E’ per restare che ci vuole coraggio.”
Vero, continuo e continuerò a pensarlo. Fino a quando? Non lo so, ma per adesso resisto.
E poi, andare.. ma andare dove?

Per favore, torniamo a volerci bene. 
:D


mercoledì 31 ottobre 2012

SE EINSTEIN FOSSE STATO IL MIO PROFESSORE.

Fin da quando sono bambino, il mondo della pubblicità mi ha sempre affascinato e attratto.
Ricordo ancora quel giorno in cui, alle superiori, durante un incontro di orientamento per la scelta di cosa fare dopo, mi trovai a dirmi: “io voglio fare pubblicità”.
E da lì, la mia vita prese un certo tipo di percorso.

Ripenso spesso a questo episodio, e lo immagino come uno spartiacque.
Un bivio, di fronte al quale, io non ho scelto. Ho solo seguito l’istinto.
Ci ripenso oggi, dopo più di 10 anni, all’alba dei 31 appena compiuti, guardando indietro con soddisfazione.
Nei giorni scorsi si è materializzato un pensiero nella mia mente che ho collegato a questo episodio.

Mi sono chiesto se effettivamente questo è il percorso più giusto per me. Se sto facendo ciò che io sono nato per fare. Ciò che io, per come sono fatto, riuscirei a fare al meglio.
Penso a gente come Messi, Valentino Rossi, Steve jobs... Nati per fare quello che poi hanno fatto. Avendo seguito quel percorso, sono divenuti i migliori di sempre in quel campo.

Se non è questa la cosa che io potrei fare meglio di chiunque altro, quale è?
Posto che non lo saprò mai, c’è una frase di Einstein che sintetizza molto meglio di me questo pensiero:
“Chiunque è un genio, ma se tu giudichi un pesce per la sua abilità di salire su un albero vivrà eternamente con la sensazione di essere uno stupido.”

Insomma, non sapremo mai se siamo un pesce che sta cercando di salire su un albero.
Quindi, personalmente provo ad accettarlo, a conviverci, a continuare a divertirmi vivendo in questo mondo di creatività laterale.
E poi vediamo cosa viene.
Se mi avesse fatto riflettere su questo concetto a scuola, chissà che scelta avrei fatto allora.

Visto che parlo di scuola e il mio pensiero vola a quegli anni, chiudo con lo spot realizzato per il Ministero dell’istruzione, sul tema dell’importanza dello studio.
Davvero ben fatto. Bel copy, ottimo trattamento, grande esecuzione e perfetta scelta del protagonista.

mercoledì 8 agosto 2012

OLYMPICS GAME.


Oggi parlo di Olimpiadi, del lato bello e di quello brutto, riferito all’universo italiano.

Di bello c’è la passione dei nostri ragazzi e le emozioni che ci fanno vivere.
Sogni spezzati e sorprese annunciate, tra medaglie che arrivano da sport troppo spesso considerati minori e grandi delusioni da chi si portava dietro l’appellativo di “migliore di sempre”.
E allora tutti in piedi di fronte alla scherma, canottaggio, judo e le varie discipline di “tiro”. Fino ad oggi ci hanno regalato un olimpiade con 17 medaglie.
Un applauso particolare lo faccio a Josefa Idem. A lei va tutta la mia ammirazione. 47 anni, ottava olimpiade e un’altra finale dopo tanti ori.

Il lato brutto porta il nome di Alex Schwarzer oro a Pechino 4 anni fa che, due giorni fa, ha confessato di aver assunto EPO per migliorare le sue prestazioni in vista della 20 e 50 km di marcia.
Brutto colpo per lo sport, per l’Italia, per le Olimpiadi.
Ciò che è certo è che non è il primo e non è l’unico.
Negli ultimi anni abbiamo assistito a tantissimi episodi uguali soprattutto nel ciclismo, ma anche l’atletica non è rimasta esclusa.
Come non ricordare Ben Johnson, vincitore dei 100mt e poi squalificato, oppure Marion Jones.
Grandi atleti, sempre a combattere con l’estremo tentativo di superare sé stessi.
Nel caso di Alex c’è qualcosa che non torna.
Dice di aver fatto tutto da solo, di essere andato in Turchia, di non aver informato nessuno, di essersi informato su internet e aver speso solo 1.500€.
Mi spiace per il ragazzo, che ha evidenti problemi di testa, di incapacità a gestire la pressione che in questo mondo, forse, è qualcosa che ti divora.
Spero solo che, una volta uscito dall’omicidio mediatico abbia la forza e il coraggio di risollevarsi.
Intanto, però, tira fuori tutto, perché nessuno crederà mai che queste cose si possono fare da soli.

Chiudo con un bel podio di campagne apparse in occasione dei giochi.

BRONZO:

ARGENTO:

ORO:

martedì 31 luglio 2012

I PRODOTTI PIU' VENDUTI DELLA STORIA.


A questo non ci avevo mai pensato…
Fare un elenco delle cose più vendute di sempre.
Potrà sembrare arbitrario, sicuramente sarà lacunoso, ma secondo me sa un’idea della portata di alcuni fenomeni e ne ridimensiona degli altri.
Thriller per me è una sorpresa.
Non c’è un album dei Beatles per esempio.

Ci sono Iphone e Ipad, a dimostrazione che Steve Jobs è un genio che ha cambiato la nostra vita.

Ma la cosa più incredibile è ciò che occupa la prima posizione.
E scoprire che, in fondo in fondo, ogni uomo resta un po’ bambino.

sabato 28 luglio 2012

GLI ULTIMI 2 MESI.

Ricomincio a postare oggi dopo qualche settimana di "vacanza".
In realtà, la vita mi è scorsa sotto le dita, veloce e implacabile come sempre, lasciandomi senza fiato.
L'ultimo post è datato maggio, e da lì 2 mesi si sono volatilizzati.
2 mesi pieni di entusiasmo, voglia, passione, sudore, lacrime e fatica.

Ho finalmente terminato il master, un'esperienza pazzesca, intensa e difficile per i tempi e i modi.
Studiare in treno, avanti e indietro dall'ufficio, sacrificando le pause pranzo quando fuori iniziano a spuntare le belle giornate, non è stato facile. Ci è voluta una grossa forza di volontà, rimasta addormentata per troppo tempo. Alla fine, lo sforzo è stato ampiamente ripagato con il massimo dei voti, ma soprattutto con una maggiore consapevolezza, la determinazione, la felicità per aver raggiunto un obiettivo che nasceva da lontano. E anche con un piccolo apprezzamento lavorativo.
Per una volta, non ho avuto problemi ad essere pienamente orgoglioso di me stesso.
Senza se e senza ma, senza macchie ne' però.
Solo felicità allo stato puro.

Poi è venuto giugno, l'arrivo dell'estate, i soliti bei propositi, alcuni realizzati altri disillusi e finalmente le vacanze.
Quest'anno Formentera mi ha regalato una settimana di sole, mare e relax come non succedeva da un paio di anni. E' un'isola sicuramente molto particolare, bel mare, vegetazione quasi assente, ma paesaggi suggestivi.
La definirei eterogenea, anzi forse meglio dire variegata.
E' adatta a tutti i generi di esseri umani, almeno a giugno.
Non è il posto dove vivrei, o ritornerei, ma sono felice di aver messo un'altra bandierina sul mappamondo.

Oggi, invece, siamo agli sgoccioli di un altro luglio.
Il 30° luglio della mia vita.
Chissà quanti ancora ne vedrò...
Chissà il prossimo cosa porterà...
Chissà se sarò più felice, più soddisfatto di oggi...
Chissà se ci sarà ancora l'euro...

Troppi dubbi per questa meravigliosa giornata di sole che si sta consumando con l'ennesimo uguale orizzonte.

Chissà per quanto ancora uguale.

:D


venerdì 27 luglio 2012

CANNES 2012. APPLAUSI PER SAATCHI.

Voglio postarle tutte.
Alzandomi in piedi, e applaudendo un lavoro stupendo.
Che, senza retorica ne' luoghi comuni, usa i bambini per parlare di loro, facendo capire agli adulti (?) perchè è inutile e stupido trattarli da grandi.


Piacevolmente, li riguardo tutti, sorridendo.
E ripensando a quando il Ponte del Sorriso contattò anche me, chiedendo la disponibilità ad un piccolo contributo dall'azienda per realizzare una serata di beneficenza.
Non riuscii ad ottenere un sì.
Forse presentai male e con poca convinzione l'opportunità.
O forse ebbi l'ennesima dimostrazione di straordinaria miopia.


Sono contento, però, che abbiano portato avanti comunque un progetto davvero nobile.
:D

Ponte del Sorriso - 1
Ponte del Sorriso - 2
Ponte del Sorriso - 3
Ponte del Sorriso - 4
Ponte del Sorriso - 5
Ponte del Sorriso - 6
Ponte del Sorriso - 7
Ponte del Sorriso - 8


martedì 8 maggio 2012

2 VOLTE CAMPIONE D'ITALIA.

Calcisticamente parlando, questo è in assoluto il mio anno.
Ricorderò per sempre i miei 30 anni per una doppia, incredibile vittoria.


Due arabe fenici.


La prima si chiama Aurora Pro Patria (et Liberate 1919).
Nonostante 11 punti di penalità, frutto di una gestione invereconda dei passati proprietari ai quali auguro una vita lunghissima e di dolore e sofferenza, il gruppo si compatta, esprime un gioco determinato, grintoso, volitivo e a tratti spettacolare. Da tigrotti veri, escono sempre con le maglie sudate.
Finisce il campionato a 71 punti veri, 4 più dell'inseguitrice, frutto di 19 vittorie, 14 pareggi, 5 sconfitte. 
Record di partite utili consecutive.
Siamo i più forti, ma rimaniamo in Lega Pro 2, grazie ai quei maledetti 11 punti di penalità, che ci lasciano fuori dai play-off per un punto.
Ma l'anno prossimo saremo ancora lì a spingere per un gol, per i tre punti, per la vittoria.




La seconda si chiama Juventus.
E qui ci sarebbero pagine e pagine da scrivere.
A partire dal 2006, quando la giustizia (?) sportiva ci condanna alla retrocessione in B (con 17 punti di penalità), togliendoci 2 scudetti, vinti sul campo, partita dopo partita.
Da allora, sono passati 6 anni, abbiamo conosciuto giocatori diversi, allenatori più o meno vincenti. Siamo stati derisi, insultati, accusati. Ma niente ha scalfito la passione, lo stile, l'immagine. Abbiamo accettato di pagare per colpe ancora presunte e sicuramente non nostre, risalendo giorno dopo giorno, fino al gradino più alto d'Italia.
E oggi festeggiamo il 30 scudetto, insieme a tutti quelli che ci hanno riportato lassù dove questa società è nata per essere.


Le parole migliori sono sempre quelle del Capitano a cui dedichiamo lo scudetto:



NOI C'ERAVAMO
Quando vincevamo, sempre. Sul campo, più di tutti.
Quando siamo caduti.
Quando non sapevamo che fine avremmo fatto.
Quando l'abbiamo saputo, e l'abbiamo accettato. Lottando per rialzarci.
Quando siamo entrati in campo a Rimini.
Quando gli altri festeggiavano.
Quando noi stavamo a guardare.
Quando speravano che non saremmo mai tornati.
Quando abbiamo cominciato a risalire.
Quando non riuscivamo a ritrovare la strada.
Quando l'abbiamo ritrovata: vincendo.

Questa è la nostra festa, conquistata fino all'ultima goccia di sudore.
E' la festa di tutti quelli che ci hanno sempre creduto.
E' la festa di tutti voi tifosi juventini che al posto di abbandonarci avete fatto sentire ancora più forte la vostra voce.
E' la festa di quelli che hanno esultato per un gol in serie B come per quello che è valso lo scudetto.
E' la festa, perché no, degli avversari (non tutti) che ci hanno sempre rispettato.
E' la festa di Balzaretti, Belardi, Bianco, Birindelli, Bojinov, Boumsong, Buffon, Camoranesi, Chiellini, De Ceglie, Giannichedda, Giovinco, Guzman, Kovac, Lanzafame, Legrottaglie, Marchionni, Marchisio, Mirante, Nedved, Palladino, Paro, Piccolo, Trezeguet, Venitucci, Zalayeta, Zanetti, Zebina. All. Deschamps.

E doveva finire così, non ho mai smesso di crederci.
Grazie a tutti, ragazzi. Godiamocela, ce la siamo meritata.
Io c'ero, voi c'eravate. Noi c'eravamo. E ci siamo, finalmente. Siamo tornati.

Grazie Alex

martedì 17 aprile 2012

L'EMBOLO


Niente meglio di Brando può raccontare la mia giornata di ieri.
E’ incredibile come a volte, non serva nemmeno sforzarsi di pensare a come dire, scrivere, fare una determinata cosa.
Basta guardarsi in giro e trovi qualcuno che l’ha già fatto per te.

Btw, questa storiella è devastante nella sua perfezione.
Sembra impossibile, ma succede davvero così ed è un processo che non si può fermare. Non si può dire, “Alt, stiamo dicendo una serie di cazzate infinite!”. Quando parte l’embolo, il risultato possibile è uno solo. La morte celebrale.

:D

martedì 3 aprile 2012

IL VIRUS

In questi giorni mi capita davvero spesso di imbattermi in lavori interessanti e scoprirmi sorpreso dalla genialità della mente umana.

Questo è l’ultimo esempio in cui mi sono recentemente imbattuto.

Questi esempi sono costruiti con messaggi davvero semplici, quasi banali, comunicazioni rapide, non focalizzate sul compra questo, anzi no quello perché il mio bianco è più bianco.
Lo stile non è push, ma pull.
Mi trovo così ad essere sempre più affascinato dal mondo VIRALE, quella tecnica di marketing grazie alla quale è possibile diffondere un messaggio semplicemente affidandosi alla sua forza creativa capace di divertire, incuriosire, sorprendere.
Funziona così, ai giorni d’oggi: io consum-attore vedo qualcosa che mi piace, cioè che mi diverte e mi sorprende, capace di scaturire una reazione intestina positiva rispetto al piattume della normalità. E allora cresce dentro di me un bisogno, la necessità di condividerlo, diffonderlo, circolarlo, rendere partecipi tutti coloro che sguazzano con me nel liquame della normalità.
Ecco che il consumatore si trasforma in ambasciatore. Non ripudia il mio messaggio, in quanto violento tentativo di vendergli qualcosa che non gli serve e non vuole. Semplicemente è arricchito da un’esperienza sensoriale diversa dal solito “Comprami, in fondo sai anche tu che non puoi vivere senza di me”.
E allora non serve continuare a dire a tutti che il mio prodotto è il numero uno. Ci penserà lui.

Come faccio io per Heineken, nonostante il mio essere astemio.

Bravi!


lunedì 2 aprile 2012

LA PRIMA MELA

Oggi mi sono imbattuto nel primo Spot di Apple.
E' datato 1984.
A vederlo oggi sembra la scena di un film in cui è in atto un collettivo lavaggio del cervello, una riprogrammazione dei neuroni di alcune povere cavie umane.

Invece, era l'alba del futuro.

http://www.youtube.com/watch?v=HhsWzJo2sN4

giovedì 23 febbraio 2012

ONE DOLLAR, PLEASE

Sabato 11 febbraio mi capita una cosa che sebbene sembri e, forse, sia assolutamente banale, ho voluto caricare di significato.
Sono a lezione, al Master, argomento del giorno è la total quality, il miglioramento continuo, eliminazione delle muda, la scuola giapponese, insomma… paroloni.
Sono quelle lezioni che ti affascinano perché c’è un sacco di teoria che assimili, provi a fare tua, poi ci ripensi e capisci che in questo paese, in questa fase, con queste coscienze, mai si trasformerà in pratica.
Il professore è un super consulente, uno che ha preso di petto la vita e le opportunità che gli si paravano davanti, le ha cavalcate e oggi può dire di non avere rimpianti. Un guru, nel suo campo. Uno dei pochi che ascolti in silenzio perché capisci che è la passione che parla.
Arriviamo in zona pausa pranzo, tutti in mensa, la coda del sabato è sicuramente meno fastidiosa del venerdì, anche se sappiamo che questo significa cuochi a mezzo regime e cibo di qualità infima.
Scelgo di farmi il meno male possibile con una pasta veloce, pago e cerco un posto.
Vedo il professore che prende posto in un tavolone e mi piazzo di fronte.
Mi chiede 1 euro perché alla cassa non riescono a dargli il resto, e mi promette la restituzione in classe. Beh, immagino che possa sopravvivere alla recessione anche senza quell’euro, penso.
Finiamo di mangiare e torna sulla promessa dicendomi: “non ho un euro, ma siccome viaggio molto, mi è rimasto un dollaro. Se vuole le do questo, chissà che non le porti la fortuna che ha portato a me”.

Ecco, a me questa cosa non la dovevi dire.
In una fase di cambiamenti, sapevo che avrei caricato di aspettative quel dollaro. Un po’ come talismano o amuleto, un po’ cemento della sicurezza in se stessi, ciò che ti permette di agire e pensare come se avessi un superpotere. La fine dei timori, la resa dei conti con le proprie aspirazioni.
Da oggi quel dollaro ha lo stesso significato del mio tatuaggio: No fear, free your mind, live your destiny.

Grazie prof.
:D


venerdì 20 gennaio 2012

ADVERTISING CELEBRATION


Il mese di gennaio di questo 2012 lo ricorderò per un avvenimento personale-lavorativo davvero interessante. Dopo 3 anni e mezzo di lavoro “sul prodotto”, passo ad un mondo che, probabilmente, più si confà alle mie caratteristiche: il maggico mondo della pubblicità.

Nuova avventura professionale, quindi, all’interno della stessa azienda, che spero mi permetta di crescere, imparare cose nuove, affrontare sfide più stimolanti e a riaccendere il fuoco dentro di me.

Per celebrare questo passaggio, ecco alcune delle più belle campagne di un’azienda spettacolare, da questo punto di vista: McDonald’s.



















QUANDO SI DICE IL CARISMA


Sebbene sia passata solo qualche settimana dall’ultimo post, rileggendolo adesso sembrano mesi.
Silvio è sempre più solo un lontano ricordo, l’Italia sembra aver riscoperto che il mondo non girava intorno a lui, gli scandali sessuali fanno parte di un passato in bianco e nero.

Sembra tutto diverso, in realtà lo è solo per alcuni aspetti.
Abbiamo un governo tecnico di nessun  colore politico, un gruppo di esperti chiamati a risollevare un paese dalle sue ceneri bagnate, un capo del governo con un’immagine, una solidità ed un rigore davvero da sottolineare. Nonostante si sia presentato tirandoci il collo ancora di più, in ragione di una manovra sanguinosa ma necessaria, più lo ascolto, più lo guardo, più opera, maggiore è la mia considerazione per lui.
In primo luogo per la persona, il carattere, l’atteggiamento.
In secondo luogo per il curriculum, rettore della Bocconi, cariche al Parlamento Europeo, Ministro dell’Economia ad interim.
Per terzo, per il coraggio che sta dimostrando andando a toccare parte del marcio che c’è in questo paese, dall’evasione fiscale, alle caste, dalle lobby, ai cartelli. Tutto, senza dare l’impressione di farlo indipendentemente da logiche ed interessi personali.

Voglio tenere traccia di questa intervista perché guardandola, mi ricordo completamente assorto e rapito dal carisma della persona e dalla determinazione.

Nonostante si annuncia un altro periodo da “sangue, sudore e lacrime”, l’unica cosa che riesco a dire è AVANTI ONOREVOLE MONTI!

CIAO SILVIO


martedì 15 novembre 2011

Anno solare 2011, giorno 13 novembre, domenica.
Avvento Ambrosiano.

Silvio Berlusconi rassegna le proprie dimissioni da Capo del Governo.
Alleluja, Alleluja, la gente scende in piazza per annunciare il Salvatore.

Giusto o sbagliato che sia, ciò che è certo è che paga un comportamento che negli ultimi anni è stato più buio che limpido, tra escort, storie presunte, minorenni, corruzione etc, etc.
E quindi si cambia, governo tecnico fatto di professori, docenti, esperti.
Volenti o nolenti, i nostri figli studieranno questo periodo storico sui libri di storia, un po’ come noi abbiamo letto di Mussolini, Hitler, Stalin.
E chissà quale verità scriveranno. Quella di Repubblica o quella di Panorama?

L’unica verità è che se non cambia la nostra mentalità, questo paese è spacciato lo stesso.
Diciamo basta alla politica della furbizia, dei privilegi e dei pranzi a 50 centesimi, all’ioinculote-tuinculeraime, al pressapochismo, alla raccomandazione, all’ignoranza.

Ridiamo una speranza ai nostri bambini.
:D


CONTREX


venerdì 04 novembre 2011

http://www.youtube.com/watch?v=tp-ALngAPlY&feature=related

Direi che non servono commenti.

Bravi!!

58 VOLTE... CIAO SIC...

venerdì 28 ottobre 2011

http://www.youtube.com/watch?v=Xg_D_hrSO-I


CIAO STEVE


domenica 23 ottobre 2011

Tutti l'hanno salutato così, ormai 20 giorni fa, al momento della sua uscita di scena.
Al momento dell'annuncio, tutti ci siamo fermati per un attimo a pensare, tralasciando urgenze, corse, impegni.

Tutti.

Una pausa veloce , prima dell'ultimo saluto.

Per tutti, CIAO STEVE.

Sì perchè, nonostante fossero in pochi ad averlo conosciuto, ad averci interagito, parlato, lavorato, chiunque l'ha salutato così, convinti che fosse il giusto tributo per una persona che ha saputo sconvolgere la nostra vita quotidiana, più di tanti altri che ci circondano tutti i giorni.
Questa è la cosa straordinaria. Questo fa di lui una persona straordinaria.

Non ha vissuto una vita, ma una missione.
Fino all'ultimo giorno, fino all'ultima presentazione è stato lui, l'anima di un'azienda che ha saputo cambiare il futuro, inventare qualcosa di sorprendente quando sembrava che tutto esistesse già, sempre seguendo quella vocina interiore che sussurrava "Stay hungry, stay foolish".

Dal 5 ottobre diventerai una fonte di ispirazione perchè quando tutto sembra difficile, riesca a ricordare che niente è impossibile, tranne ciò che volgiamo lo diventi.

"Think different."

Grazie Steve Jobs.
:D




30 ANNI


domenica 2 ottobre 2011

http://www.youtube.com/watch?v=iORTPPqnd6E

Ciao amici,
no.. non siate smarriti, non fatevi troppe domande…non è poi così strano avere un blog personale che non legge nessuno. Siamo praticamente nel 2012 e, in fondo, se avessi un diario sarebbe peggio. Consideratela una valvola di sfogo.

BENVENUTI nel mio mondo virtuale.
Nell’era dell’effimero digitale, il mio pensiero laterale ha escogitato un modo un po’ diverso dal solito di annunciare un evento che ha dentro di sé un pizzico di amarcord.
Dunque.. anche se, qualcuno di voi ha probabilmente già capito perché è stato indirizzato qui a leggere queste righe, forse nessuno sa “perché proprio io”.
Ebbene, vi spiego tutto, ma la prendo alla lontana.
Chi è Davide Nova.
Nato nel 1981 in quel di Busto Arsizio, frequenta la scuola materna Sant’Anna dove teme giornalmente la “signorina delle sberle” tanto da sognarne ogni notte il suo mostro. All’età di 6 anni passa alle scuole elementari De Amicis dove cresce con una maestra sclerotica che si diverte a menare, urlare e spaccare sistematicamente porte e finestre chiudendole “dolcemente”. Affronta i 3 anni di scuole medie in piena tempesta ormonale innamorandosi anche della bidella e passa alla Ragioneria dove viene ricordato più per essere tra i più bellini dell’istituto che per i risultati scolastici, portandosi a casa, nel frattempo, tra i sorrisi generali e l’orgoglio di mammà, il titolo di Mister Cervinia ’98. Arriva il nuovo millennio, e con essa l’università, una cotta di quelle che non ti riprendi più, il primo lavoro, gli scarpini appesi al chiodo, un’esperienza sabbatica e una filosofia di vita ritrovata, l’amore eterno per la mia Pro tra promozioni, retrocessioni, fallimenti e ripescaggi, un mondiale vinto, una casa nuova e … l’approccio calcio centrico alla vita che fa sentire un ex.
Ebbene, tra tutte queste tappe che hanno, insieme al resto, costruito la persona che sono, c’è un filo conduttore: VOI.

Sì, insomma, qualcuno ha incrociato il mio percorso tanti anni fa, qualcuno più avanti, qualcuno non può esserci, e qualcuno non c’è più, ma per ognuno di voi ho più di un episodio ed un motivo per il quale vi porto con me.
Mi sto accorgendo che sto crescendo.
Perché?
Come sempre dalle piccole cose: i colleghi più giovani quando sei sempre stato il cucciolo, i calciatori ricchi e famosi nati nel 1990 quando ti ricordi lo sguardo magnetico di Totò Schillaci, persone che non vedi da tanto e ti dicono “quanti anni hai adesso?”, i figli dei tuoi amici ai quali potrai dire “ti ho visto che eri piccolo così”.

E allora?
A conclusione del terzo decennio, voglio scattare un’istantanea. Voglio fermare il tempo e aggiungere un’altra tappa al mio percorso da ricordare, tra qualche anno con piacere e un po’ di nostalgia.
Il posto per farlo c’è, il momento anche.
Spero che non mancherete.

Davide

PS: L’invito è nell’immagine qui sotto.
Vi prego di darmi conferma entro l'11 ottobre, così da confermare ora e luogo.
Per info, avete tutti il mio cellulare, senza che lo pubblico qui..
Abbiate pietà per il biglietto, è tutto home made e rappresenta un pò le tappe di questi 30 anni..
Davide


MAL DI TESTA


giovedì, 29 settembre 2011 

E' da stamattina che mi avvolge un fastidiosissimo mal di testa.

Avrei bisogno di un Axion Piatti.

:D



UN CHEESEBURGER DA 10.000€

mercoledì, 28 settembre 2011

Non c’è giorno migliore per questa campagna.
Per la serie come le idee creative diventano globali in epoca di web 2.0.
Altro che televisione, spot milionari, campagne strapagate dai dubbi effetti.
Un evento, una foto e fai il giro del mondo ancora e ancora, giorni, mesi, anni dopo il giorno X.
Questo è il genio virale. Il virus che si tramanda di persona in persona, tramite la parola, la mail, facebook fino a dilagare. Milano - Amsterdam, con tappa a Francoforte per contagiare tedeschi, estoni, spagnoli, sloveni.. Spettacolo puro!

Ora, sono all’aeroporto di Francoforte, cammino verso il gate mentre ripenso a oggi, a questa immagine. Poi improvvisamente un pensiero mi travolge, mi fermo, mi giro e guardo la gente camminare.
Penso che ormai siamo 7 miliardi su questo pianeta, li vedo tutti e mi sento investito mentre li avverto correre verso il loro volo.

Poi ripenso alla Guerriglia firmata Mc Donald e mi domando: meglio una campagna TV multi soggetto per un mese da decine di milioni di euro oppure un’unica immagine contagiosa che potenzialmente arrivi a 7 miliardi di persone, sorpassando distanze, differenze culturali, linguistiche, di status spendendo 10.000€?

E che ne so.. ma soprattutto.. non ho tempo di pensarci, mi si fredda il cheese burger.

:D


SULLA RIVA DEL FIUME


Mercoledì 21 settembre 2011

Interessante conversazione con un caro amico, quella di ieri sera, tra i ricordi dei tempi che furono e i racconti dei tempi che saranno.. tempi di cambiamenti, saving, tagli, austerity.. insomma ennesima revolution.
Per la serie, nulla cambia affinché tutto cambi.

Fantastico..

Arriva lo tsunami che ti cambia il day-by-day, nuove persone, nuove abitudini, nuova routine..
Non capisce, chiede, invoca la necessità di una scelta, o quanto meno di una condivisione, invece no.
“Taci, capo chino, mani sulla tastiera e avanti così che non ti è dato sapere, tanto non sei pagato per pensare, ma solo per imbruttirti lì al tuo posto, che sei al caldo e a tempo indeterminato.

“Ma scusate, io vorrei crescere, datemi più responsabilità, mettetemi alla prova, poi magari non ce la faccio e allora ALMENO lo sappiamo tutti.”

Niente.
Zitto e continua la presentazione in power point.

D’altronde, siamo in Italia, qui funzioni se:
1. Hai le parentele giuste;
2. La dai.
Ecco perché è un po’ di tempo che mi affascina il personaggio di Caronte.. affascinante traghettatore di anime perse e solitarie, accompagnatore di dannati da una riva all’altra dell’Acheronte.
Mi piace perché mi ricorda la scena alla quale attendo di assistere: seduto sulla riva del fiume, vedo i cadaveri passare e con il mio bastone appuntito, li spingo a fondo.
Perché come dicono i 3 doors down “I’ll be here when only the silence remains”.

“Ed ecco verso noi venir per nave 
un vecchio, bianco per antico pelo, 
gridando: ’Guai a voi anime prave! 

Non isperate mai veder lo cielo; 
i’ vegno per menarvi all’altra riva
ne le tenebre eterne, in caldo e ‘n gelo. 

E tu che se’ costì, anima viva, 
pártiti da cotesti che son morti’.” 

(Inferno, Canto III, vv.82-89) 




70-68


Venerdì 16 settembre 2011



Adoro questa pagina.
Un’immagine, un numero, uno sguardo ed un wow.
Semplicemente funziona. Non devo spiegarti niente perché hai già capito tutto.
Non serve nemmeno la head.

E io me la ricordo più di uno spot in tv con una velina seminuda.

Non è recentissima, ma quanto mai attuale in giorni di finali dello US Open.

New York – US Open – Settembre 2011
Numero 1 contro numero 3, numero 2 contro numero 4.
Crisi di metà partita, match point annullati, crampi, servizi a 200 km/h.. sì insomma non c’è il romanticismo delle racchette imperfette, le maglie tutte bianche e il talento che allora faceva la differenza, sembra di vedere una partita alla play – station, però..

Però, l’insegnamento c’è sempre.
Stai perdendo, sei a due passi dal baratro, non hai quasi più speranze di risorgere.
E invece… il numero uno capisce che ormai non ha più nulla da perdere e .. ATTACCA.
Non rimane vittima sacrificale, non si piange addosso, non cerca scuse, riesce a cambiare mentalità e con la forza della disperazione, vince.

Fantastico.
Riuscissi anch’io sarebbe tutto più facile.
Beh, sarei il numero 1..
Ma a me piace il 10 ;-)

:D

IL MERAVIGLIOSO REGNO DELL'OUT OF OFFICE


24 agosto 2011



Un mese di luglio così faticoso e stressante, lavorativamente parlando, non lo ricordo.
E sì che ormai ci avviciniamo alla decina di anni di “carriera”.

Tra lanci di prodotto, nuove attività, iniziative promozionali, concorsi a premi, riunioni, pianificazioni, analisi di andamenti, tutto insieme, tutto urgente, tutto per ieri, praticamente mi era rimasto solo il tempo, e la forza, per addormentarmi in ogni dove. Avevo iniziato a pasteggiare con integratori alimentari e a sudare Red Bull.

Con un cervello in pappa dopo 7 mesi di lotta greco-romana d'ufficio, e un corpo che chiedeva solo di dormire, non riuscivo a far altro che trascinarmi di qua e di la senza una ratio ne’ un obiettivo che non fosse riposo.
Obiettivo, d'altra parte difficile da raggiungere quando hai ancora un mese e più davanti prima di raggiungere l’unica cosa per cui, ormai, lavoriamo tutti i giorni e cioè, le ferie.
Ancora più difficile quando sai che l'attività giornaliera consiste nel "fai, disfa, rifai, distruggi, ricostruisci, raccimola i pezzi e incollali di nuovo", per poi trovarti a dire "ma... allora avevo ragione” oppure “era come definito al primo meeting".

Così, quando arriva l'inizio dei 10 giorni di ferie come minimo serve una defibrillata celebrale per riuscire a “dimenticare ciò che è stato-recuperare le forze-fare le valige-pulire casa-recarti all'aeroporto-arrivare a destinazione”, il tutto in 45 minuti.

Poi di colpo, calpesti il territorio di un altro paese e tutto diventa incredibile, straordinario, bellissimo.
Fuori dalla ruotine. Il modo migliore di investire il tuo tempo.
Specie quando aspetti il viaggio da un vita.
Già perchè quest'anno la scelta è stata di realizzare un sogno chiamato Scozia, un paese al quale mi avvicinai tanti anni fa per un motivo tanto banale quanto divertente, un videogioco con il quale ho passato alcune delle notti più belle della mia vita!
Non so come spiegare ma avendo letto, giocato, vissuto alcune città di questo paese è un pò come se, per chiudere il cerchio, dovessi andare lì, toccare con mano, vedere ciò che mi ero immaginato.
Insomma, dare vita alla realtà immaginata.
Lì, in quei giorni, su quelle strade, mi sono reso conto che l'avevo così tanto sognata che la differenza che tra pensiero e realtà non mi ha deluso ma arricchito, anche se mi ero sognato un mondo da favola e poi la favola è una tranquilla normalità.

La Scozia chiude un cerchio aperto da anni, un punto sulla wish list, sul TO DO entro i 30 anni.
Ma ne aprirà altri, in fondo, per come la vedo realizzare un obiettivo è solo un modo per buttarsi a capofitto sul prossimo.

Ecco la sfida per il Settembre che incombe sulla nostra quotidianità, ma non nei termomenti cittadini: tenere il focus sui propri obiettivi.
Si riparte, quindi, con la consapevolezza che la cosa più difficile ora, a parte il rimettere in moto la voglia, è il mantenere tutte quelle promesse da 15 agosto in riva al mare.. cose del tipo ci sentiremo tutti i giorni, ti scriverò ogni settimana o, meno romanticamente, lavorerò di meno, andrò in piscina 2 volte a settimana, mi impegno a uscire con i miei amici.
Il solito loop è dietro l'angolo, ma per il momento la mia mente, tra un Out Of Office e l'altro è ancora sulle verdi colline di Scozia e il mio corpo sorseggia Whisky in un Pub di Edinburgo insieme a William Wallace.

E finché posso, lascio lì entrambi.

:D



29 WAYS TO STAY CREATIVE


Lunedì 13 giugno 2011

4 CHIACCHIERE

Martedì 10 maggio 2011

Succede che un giorno esci in pausa pranzo e per chissà quale motivo inizi a parlare, in modo diverso.
Ti apri, lasci andare le parole, abbassi le barriere, togli la maschera e scopri che c’è di più.
C’è di più delle chiacchiere alla macchinetta, dei racconti sui sabato sera, sulle avventure più o meno tali.
Ci sono i discorsi seri, profondi, che provano a condividere le tante domande sul senso di tutto ciò, dei nostri giorni, del nostro lavoro.
Sulla direzione che diamo alla nostra vita.

A volte ci chiediamo perché vorremmo che fosse diversa, per poi scoprire che in fondo, tanto diversa non la vorremmo.
Altre volte mentre cerchiamo il senso, cerchiamo anche di convincerci che lo abbiamo in testa e che ogni decisione è presa perché quello è il nostro percorso.

Tra una mezza bugia e una falsa verità, io seguo l’istinto e razionalmente continuo a seguire il mio percorso.
Trovando la forza di ogni passo, con la ragione del destino.

:D

FUNZIONA COSì


Mercoledì 4 maggio 2011

Funziona che un giorno mentre rincasi, ricevi una telefonata:

"Pronto, ciao, come stai?"

<Tutto bene,un pò stanco dalla giornata noiosa, tu?>

"Bene. Senti sono qui con un'amica, stavamo navigando su internet..Ma conosci un certo X.Y.? Non era a scuola con te?"

<Beh sì in effetti il nome mi suona, perchè?>

"Perchè ha avuto un incidente in macchina, mentre era in vacanza, con la ragazza. Lei è morta, lui accusato di omicidio colposo per guida senza patente e in stato di (leggera) ebbrezza."

<Oh, cazzo. Vado a leggere>

E scatta la curiosità.
Sì lo conoscevo, ma non lo vedevo da anni.
Non conoscevo lei, ma hanno poco meno di 30 anni, una marea di sogni, interrotta in una sera di metà primavera.
Ci pensi, ci ripensi e cerchi di pensare che a te non succederà, che vedrai i tuoi 90 anni e che sarà sempre tutto bello. Insomma, un pò di anestetico nelle vene, per cercare di pensare positivo.

Tanto è sempre stato uno un pò strano.
Tanto domani c'è un'altra giornata di lavoro.

:D

BIN LADEN IS DEAD

Lunedì 2 maggio 2011




E così, come da titolo di prima pagina del New York Times, Osama Bin Laden è morto.
A quasi 10 anni dall’11 settembre, sembrerebbe che qualcuno gli abbia infilato una pallottola nel cervello..

Come sempre, in questi casi, si formano gli schieramenti: di qua chi non ci crede e lo cerca sulla famosa isola tra un Michael Jackson e un Elvis Presley, di là chi esulta per la fine di tutti i mali e l’imminente pace nel mondo. Come sempre, io cerco il mio posto a metà strada.
Però oggi, per una volta voglio credere che sia così, che sia morto davvero e che un minima percentuale di problemi sia risolta, almeno per un po’.
Non voglio farmi domande, non voglio risposte, prendo ciò che arriva per quello che è: un’informazione.

Certo, non riuscirò a pensare che ora tutto sia “sistemato” e soprattutto spero che questo non metta il punto, non sia la parola fine, ma rappresenti l’inizio di un qualcosa.
L’inizio di una vita diversa per chi, laggiù, sogna in un futuro migliore e fino a ieri non aveva speranze a cui aggrapparsi.
O almeno che tutto ciò possa alimentare la speranza e la voglia di cambiare le cose, che sono dentro di noi.

Del resto, chissenfrega. Sinceramente.
Ne sentiremo parlare per molto, qualcuno accuserà, altri attaccheranno, certi risponderanno… e via così.
O forse tra una settimana sarà tutto “vecchio”, dimenticato.

Per una volta crediamo che da oggi il mondo sia un po’ meglio di come lo abbiamo insudiciato.
E sorridiamo.

:D


http://www.youtube.com/watch?v=m-N3dJvhgPg

#1_IL POST PIU' DIFFICILE


Già.
Perchè il primo post è sempre quello più difficile.
In realtà tutte le prime volte sembrano più complicate. C'è sempre un pò di paura ogni volta che ci troviamo di fronte ad un qualcosa di totalmente nuovo.
Il trucco è prenderne coscienza e sfruttare la tensione emotiva a proprio vantaggio. E vivere ogni esperienza con gli occhi di un bambino. Con la curiosità dell'ignoto, della scoperta, del fascino della banalità.

Questo blog è un modo per trovare uno spazio, un buco per tenere traccia dei miei pensieri personali e della quotidianità, seguendo ciò che capita lì fuori, ma soprattutto ciò che incontro nel mio cammino. Per ricordarmi di cosa pensavo, facevo, vedevo, quando rileggerò. Mi diverto a pensare a "traqualcheanno" quando tornerò al primo post e sorriderò di fronte a queste righe, riportando i miei pensieri all'oggi.

Domenica, 1maggio2011. 14:48.

Mi affaccio alla finestra e vedo una giornata di sole, un pò di calma, la serenità di un giorno di festa.
Mi fermo, spengo la musica, mia compagna di vita, e penso a godermi il presente, ascoltando il rumore silenzioso del mondo esterno.

Switch on. Musica accesa, riprende la colonna sonora e riparte il cammino verso la prossima tappa.

:D