Oggi è Halloween, giusto?
Beh, stavo per pubblicare un nuovo post, breve, con una sola
immagine a tema.
Poi, invece, mi sono imbattuto in una cosa semplicemente
strepitosa.
E’ stata una giornata all’insegna del rock, piena di Pearl
Jam dall’inizio alla fine.
Un gruppo che non mi ha mai appassionato, anzi l’ho sempre
un po’ snobbato. Fino a che, un giorno, non ho deciso di dargli una chance e
riscoprire quanto mi piace il loro sound e quanta forza ha Eddie Vedder con il
suo essere tenebroso e distaccato.
Insomma, li stavo ascoltando quando, ad un certo punto,
neanche mi ricordo come, trovo il video celebrativo per i 10 anni di Rolling
Stones.
Leggo i credits e scopro che è stato pensato dai due
direttori creativi di DLV BBDO, una delle agenzie con cui ho il grande onore di
lavorare ogni giorno, e girato da Federico Brugia (di cui sento parlare
benissimo) con Filmaster.
Perfetto, non posso perdermelo allora!
Mi leggo la premessa: “provocatorio”, “esasperazione”,
“iconografia perversa”, “mondo sintetico”. Ah però, tanta roba, per augurarsi
buon compleanno.
Ancora più incuriosito, clicco, allargo e mi sdraio sulla
sedia.
Sono pronto, stupitemi.
BOOM
BOOM
BOOM
Cazzo! Che botta!
Situazioni di vita artificialmente vissuta.
Insomma il rock sarebbe musica vera, l’elettronica dei DJ
artificio di plastica.
Che dire, di certo l’obiettivo non è era quello di essere
velati, educati, passare sotto traccia.
L’obiettivo era posizionare Rolling Stones, distinguerlo,
polarizzarne fortemente l’immagine, caratterizzarla. Insomma, far capire senza
mezze misure, senza pericolo di fraintendimenti che NOI SIAMO IL ROCK.
Rimango stupito dalla qualità del trattamento registico e
della fotografia. Eccezionale, davvero.
C’è una cosa, però che mi arriva con grande potenza. Ed è il
connubio tra COSA vogliamo dire e COME lo vogliamo dire. Perché in questo caso,
l’uno si porta dietro l’altro. Non c’è alternativa. Non si può dire quella
cosa, in un modo diverso.
La provocazione è necessità.
Questo estremismo denota carattere, coraggio, ideali,
determinazione e perché no, voglia di rischiare. E’ una scelta consapevole. Ci
stanno dicendo: cari lettori, volete leggerci? Bene, noi siamo questi. Vi
stiamo sul cazzo? Ecchissenefrega.
Non vogliamo essere mainstream, niente piedi in più scarpe
per piacere un po’ a destra e un po’ a sinistra. Solo rock’n’roll: messaggi
chiari, diretti, controcorrente, duri e puri.
Per farlo, sfruttano un bersaglio: il mondo dell’elettronica
e i DJ.
Non mi addentrerò nei meandri del perché il rock è meglio
della house, un concerto live meglio di una discoteca. Userei tutte le parole
del vocabolario e poi, in fondo, ognuno è libero di pensarla come vuole.
La musica è questione
di chimica e non di ragione.
Voglio interpretare questo filmato come un urlo del rock,
per riaffermarsi verso una forma di musica meno “umana” e più elettronica, dove
è il pc che comanda, non il metronomo e il rullante della batteria. Poco
sudore, niente sangue sui polpastrelli, niente voce che scompare. Solo un
mouse.
Le reazioni saranno le più diverse. L’amate del rock,
apprezzerà. Gli altri, sono sicuro, un po’ meno. Si sentiranno esclusi,
reagiranno scagliandosi contro senza nemmeno cercare di capire perché.
Semplicemente capiranno di non far parte della tribù a cui questo messaggio è
diretto. E scalceranno, vomiteranno insulti, sbraiteranno per riaffermare di
diritto una qualche superiorità. Grideranno per far capire che non è tutta
plastica.
Ma in fondo, a noi del ROCK, delle vostre di urla, noncenefregauncazzo.
Ci sarebbero tanti pezzi adatti ad accompagnare l’anatema
del rock.
Ma visto che oggi è un giorno da “Pearl Jam” scelgo questo.
Il rock è ancora vivo. Anzi, semplicemente non morirà mai.
PS: va beh, dai Buon Halloween lo stesso...