lunedì 31 marzo 2014

E' ARRIVATO IL BAT-MOBILE.

A volte per fare uno spot di successo o magari anche solo diverso dal solito, ci vogliono degli ingredienti speciali.
Per me uno di questi è il coraggio, quella determinazione con cui si prendono e si sostengono le proprie scelte. Senza arroganza, ma con assertività. Quello che ci vuole per riuscire a percorrere fino in fondo strade meno sicure e forse per questo più soddisfacenti.

Mi piace pensare che anche dietro a questo spot ci sia una buona dose di follia, tanto lavoro ma soprattutto una bella idea e una dose di questo coraggio. Quello che li ha convinti che pagare un attore famoso, metterlo dietro una telecamera, farlo recitare senza fargli dire molto, anzi praticamente niente sul prodotto, fosse la strategia giusta.

Uno spreco? Beh, secondo me no.

Lo spot a cui mi riferisco è quello di HTC per il cellulare ONE (M8).
Lo trovate qui:


A me ha ricordato alcune campagne di profumi. Dialoghi assenti o quasi, grande intensità ed espressività della recitazione, atmosfere e colori studiati ad hoc per richiamare in qualche modo il prodotto.

Anche in questo spot ci sono un attore giusto, attorno al quale hanno ri-costruito un'ambientazione, la sua. Il tutto per dargli un vestito che sapevano già essere carico di determinati valori e significati. E fatto questo, le parole diventano poco utili.

Innanzitutto, l'attore è Gary Oldman, protagonista di tanti film di successo da "JFK - Un caso ancora aperto" a "Dracula", da Hannibal a Harry Potter. Gary Oldman è soprattutto l'ufficiale di polizia James Gordon in tutta la serie di Batman girata da Christopher Nolan.
James Gordon l'amico e segreto referente dell'uomo pipistrello.
Batman, da buon uomo pipistrello, è un notturno, vive con il buio, le tenebre sono la sua linfa.
E dove è ambientato lo spot? In una stanza buia, con luci soffuse, di notte, con il rumore di una pioggia scrosciante che aggiunge fascino e scandisce il ritmo. Oldman è vestito di nero, intorno a lui non c'è quasi nulla, solo la città con i suoi problemi e la sua malinconia. Lui è appena tornato a casa, sul tetto ad un tratto c'è un fascio di luce...

Insomma, manca solo il logo del pipistrello riflesso nel cielo di Gotham.
Ecco ciò che per me stavano cercando.

E' questa ambientazione che trasferisce all'Htc ONE (M8) i valori che sono di Batman. Quindi diventa il BAT-MOBILE.
Talmente Figo che, dice Oldman, "potrei stare qui a raccontarti un sacco di cose, ma non lo farò.. Go ahead. Ask the internet".
Insomma, cerca da solo e direttamente cosa pensa la gente.

Ma l'ambientazione chiaramente non è tutto.
C'è un'ottima regia, un'eccellente fotografia, un bel ritmo con questa pioggia di sottofondo.
Interessante il testo, con quella mini provocazione finale un po' spocchiosa che aggiunge un po' di arroganza, che con un po’ di coraggio può farti emergere in un mondo dominato da Apple e Samsung.

Che dire, un bel bat-tito di mani. Applausi.

:D

PS: qui c'è il 30"... BLA BLA BLA.. :-) http://youtu.be/PUmubAyt-_s

PS2: mi invento una personalissima colonna sonora.. da sentire! http://youtu.be/2l9MNCJu4YY

lunedì 24 marzo 2014

IL DIAVOLO E L'ACQUA SANTA.


Ormai i giochi olimpici di Sochi sono un lontano ricordo. Passati alla storia più per argomenti di contorno che per gli esiti sportivi, mi tornano alla mente oggi per un caso di botta e risposta tramite spot pubblicitari che mi ha fatto riflettere.

Si parte con uno spot di Procter&Gamble, una delle navi scuola, una delle palestre del marketing, un'azienda tra le migliori del mondo. O no?
Sicuramente da quando hanno pensato di sdoganare il marchio p&g e cominciare a comunicarlo, in pubblicità hanno parlato di sentimenti, di passione, di fatica e di soddisfazioni. Insomma di cose belle ne hanno fatte.
Non si può dire di non essersi commossi vedendo le campagne sulle mamme, uscite proprio a ridosso delle olimpiadi di Londra del 2012.
2 anni dopo continuano su quel filone realizzando un nuovo episodio proprio in occasione di Sochi. Febbraio 2014, Olimpiadi invernali.
Lo spot è questo:


Insomma, un altro spot ben fatto, emozionante, coinvolgente, in cui chiunque può immedesimarsi. O quantomeno vorrebbe farlo. Di certo, l'immagine che passa di p&g è bella chiara, forte, precisa. La marca che aiuta le nostre meravigliose mamme.
C'è un però.

Mi imbatto in un secondo spot, che si collega a questo e gli risponde. Veloce, tagliente, con l'obiettivo di presentare l'altra faccia della medaglia. Confuta non tanto il posizionamento di p&g quanto i suoi valori o forse i suoi metodi produttivi e con immagini altrettanto forti ci dice "ehi, aprite gli occhi".
E è lo spot di Greenpeace:


insomma, c'è un diavolo e un'acqua Santa, un buono e un cattivo, un lato e l'opposto della moneta.
Dove sta la verità? Beh, come sempre, credo che non lo sapremo mai. Però è un bel caso, che fa riflettere sulla necessità di non esser superficiali, andare sempre a scavare a fondo, non fidarsi dell'apparenza. E vale soprattutto per noi che viviamo in questo paese.

Morale finita. A ognuno schierarsi di qua o di la.
Io voglio giudicare solo gli spot. E per me, questo è un pareggio.

:D

venerdì 21 marzo 2014

QUANDO LA COMUNICAZIONE E' DAVVERO EFFICACE.

Mi capita molto spesso di ascoltare i discorsi delle persone e chiedermi quale sia il messaggio che vogliono trasmettere.
Oggi si abusa di frasi fatte, inglesismi, intercalari vari senza arrivare al punto.

Tutt’altro che raramente, succede che nel mezzo del racconto io mi trovi ad aver già afferrato dove andrà a finire il discorso, così da aver capito la richiesta, il parere, il suggerimento senza che il mio interlocutore abbia ancora terminato. In quelle situazioni trovo che provare a infilarsi negli spazi della punteggiatura verbale per trasmettere di aver capito però, non sia così semplice. Le persone bramano dal desiderio di pronunciare tutte le parole che gli passano per la testa senza tralasciarne alcuna. Pena l’insicurezza di un messaggio opinabile e fraintendibile? Sarà, ma se ho capito, ho capito… il fatto è che lasciando andare perdiamo tempo in due. Io che ho già capito e mi annoio ad ascoltare parole inutili. Chi mi parla recita un discorso che non serve.
Queste situazioni succedono sia tra amici, sia in ambito professionale dove gli effetti si amplificano quando ci si trova all’interno di riunioni che divengono interminabili.

Ma il top dei discorsi incomprensibili è quando qualcuno ti parla di un qualcosa che non conosci.
Lì avviene un qualcosa di mostruoso. Si mettono insieme parole che non si sposano, di lingue diverse, su argomenti distanti, condivise da persone che non si conoscono. Insomma, una babilonia.

Come se ne esce?
Uno dei trucchi è il classico “ok, dai.. mandami un mail così ci penso”.
Traduzione: “oh, non si è capito niente di quello che mi hai detto.. prova a scriverlo che vediamo se ti riesce di essere più chiaro”.

Cito un episodio recente che mi ha fatto riflettere su questo argomento.
Mi chiamano 3 persone diverse in 3 momenti distanti, raccontandomi quanto potrebbe essere utile il loro servizio alla nostra azienda.
Dico io, fatemi capire bene qual è l’ambito, cosa fate, come funziona in dettaglio.
Seguono spiegazioni, esempi, spunti, idee, parole strane, spiegazioni poco concrete. E io fatico a comprendere. Mi chiedono un incontro, lo fissiamo “così mi spiegate bene”, ma non si presentano. Mi richiamano, si scusano. Forse non ci siamo capiti, dicono.
Ah, ecco. Beh, in effetti, io ancora non ho capito cosa volete e cosa fate.

Come finisce? Finisce che continuo a non capire ed esasperato gli dico, “guardate non sono la persona giusta, non mi occupo di quello”.
Ovvia conclusione, dal momento che non ho capito cosa sia “quello”.

Poi ieri vedo questo loro filmato e di colpo capisco cosa volevano dirmi.
Insomma, ci volevano tante parole? La risposta è no. In un minuto si capisce l’insight, benefit e rtb. Insomma come possono essere utili e perché.
Facendomi anche divertire.


Applausi!


Peccato, ormai non vi ascolterei più.
:D