lunedì 24 marzo 2014

IL DIAVOLO E L'ACQUA SANTA.


Ormai i giochi olimpici di Sochi sono un lontano ricordo. Passati alla storia più per argomenti di contorno che per gli esiti sportivi, mi tornano alla mente oggi per un caso di botta e risposta tramite spot pubblicitari che mi ha fatto riflettere.

Si parte con uno spot di Procter&Gamble, una delle navi scuola, una delle palestre del marketing, un'azienda tra le migliori del mondo. O no?
Sicuramente da quando hanno pensato di sdoganare il marchio p&g e cominciare a comunicarlo, in pubblicità hanno parlato di sentimenti, di passione, di fatica e di soddisfazioni. Insomma di cose belle ne hanno fatte.
Non si può dire di non essersi commossi vedendo le campagne sulle mamme, uscite proprio a ridosso delle olimpiadi di Londra del 2012.
2 anni dopo continuano su quel filone realizzando un nuovo episodio proprio in occasione di Sochi. Febbraio 2014, Olimpiadi invernali.
Lo spot è questo:


Insomma, un altro spot ben fatto, emozionante, coinvolgente, in cui chiunque può immedesimarsi. O quantomeno vorrebbe farlo. Di certo, l'immagine che passa di p&g è bella chiara, forte, precisa. La marca che aiuta le nostre meravigliose mamme.
C'è un però.

Mi imbatto in un secondo spot, che si collega a questo e gli risponde. Veloce, tagliente, con l'obiettivo di presentare l'altra faccia della medaglia. Confuta non tanto il posizionamento di p&g quanto i suoi valori o forse i suoi metodi produttivi e con immagini altrettanto forti ci dice "ehi, aprite gli occhi".
E è lo spot di Greenpeace:


insomma, c'è un diavolo e un'acqua Santa, un buono e un cattivo, un lato e l'opposto della moneta.
Dove sta la verità? Beh, come sempre, credo che non lo sapremo mai. Però è un bel caso, che fa riflettere sulla necessità di non esser superficiali, andare sempre a scavare a fondo, non fidarsi dell'apparenza. E vale soprattutto per noi che viviamo in questo paese.

Morale finita. A ognuno schierarsi di qua o di la.
Io voglio giudicare solo gli spot. E per me, questo è un pareggio.

:D

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