Questo è l’ultimo esempio in cui mi sono
recentemente imbattuto.
Questi esempi sono costruiti con messaggi
davvero semplici, quasi banali, comunicazioni rapide, non focalizzate sul
compra questo, anzi no quello perché il mio bianco è più bianco.
Lo stile non è push, ma pull.
Mi trovo così ad essere sempre più
affascinato dal mondo VIRALE, quella tecnica di marketing grazie alla quale è
possibile diffondere un messaggio semplicemente affidandosi alla sua forza creativa
capace di divertire, incuriosire, sorprendere.
Funziona così, ai giorni d’oggi: io
consum-attore vedo qualcosa che mi piace, cioè che mi diverte e mi sorprende, capace
di scaturire una reazione intestina positiva rispetto al piattume della
normalità. E allora cresce dentro di me un bisogno, la necessità di condividerlo,
diffonderlo, circolarlo, rendere partecipi tutti coloro che sguazzano con me nel
liquame della normalità.
Ecco che il consumatore si trasforma in
ambasciatore. Non ripudia il mio messaggio, in quanto violento tentativo di vendergli
qualcosa che non gli serve e non vuole. Semplicemente è arricchito da un’esperienza
sensoriale diversa dal solito “Comprami, in fondo sai anche tu che non puoi
vivere senza di me”.
E allora non serve continuare a dire a
tutti che il mio prodotto è il numero uno. Ci penserà lui.
Come faccio io per Heineken, nonostante
il mio essere astemio.
Bravi!
Nessun commento:
Posta un commento