venerdì 20 gennaio 2012

IL MERAVIGLIOSO REGNO DELL'OUT OF OFFICE


24 agosto 2011



Un mese di luglio così faticoso e stressante, lavorativamente parlando, non lo ricordo.
E sì che ormai ci avviciniamo alla decina di anni di “carriera”.

Tra lanci di prodotto, nuove attività, iniziative promozionali, concorsi a premi, riunioni, pianificazioni, analisi di andamenti, tutto insieme, tutto urgente, tutto per ieri, praticamente mi era rimasto solo il tempo, e la forza, per addormentarmi in ogni dove. Avevo iniziato a pasteggiare con integratori alimentari e a sudare Red Bull.

Con un cervello in pappa dopo 7 mesi di lotta greco-romana d'ufficio, e un corpo che chiedeva solo di dormire, non riuscivo a far altro che trascinarmi di qua e di la senza una ratio ne’ un obiettivo che non fosse riposo.
Obiettivo, d'altra parte difficile da raggiungere quando hai ancora un mese e più davanti prima di raggiungere l’unica cosa per cui, ormai, lavoriamo tutti i giorni e cioè, le ferie.
Ancora più difficile quando sai che l'attività giornaliera consiste nel "fai, disfa, rifai, distruggi, ricostruisci, raccimola i pezzi e incollali di nuovo", per poi trovarti a dire "ma... allora avevo ragione” oppure “era come definito al primo meeting".

Così, quando arriva l'inizio dei 10 giorni di ferie come minimo serve una defibrillata celebrale per riuscire a “dimenticare ciò che è stato-recuperare le forze-fare le valige-pulire casa-recarti all'aeroporto-arrivare a destinazione”, il tutto in 45 minuti.

Poi di colpo, calpesti il territorio di un altro paese e tutto diventa incredibile, straordinario, bellissimo.
Fuori dalla ruotine. Il modo migliore di investire il tuo tempo.
Specie quando aspetti il viaggio da un vita.
Già perchè quest'anno la scelta è stata di realizzare un sogno chiamato Scozia, un paese al quale mi avvicinai tanti anni fa per un motivo tanto banale quanto divertente, un videogioco con il quale ho passato alcune delle notti più belle della mia vita!
Non so come spiegare ma avendo letto, giocato, vissuto alcune città di questo paese è un pò come se, per chiudere il cerchio, dovessi andare lì, toccare con mano, vedere ciò che mi ero immaginato.
Insomma, dare vita alla realtà immaginata.
Lì, in quei giorni, su quelle strade, mi sono reso conto che l'avevo così tanto sognata che la differenza che tra pensiero e realtà non mi ha deluso ma arricchito, anche se mi ero sognato un mondo da favola e poi la favola è una tranquilla normalità.

La Scozia chiude un cerchio aperto da anni, un punto sulla wish list, sul TO DO entro i 30 anni.
Ma ne aprirà altri, in fondo, per come la vedo realizzare un obiettivo è solo un modo per buttarsi a capofitto sul prossimo.

Ecco la sfida per il Settembre che incombe sulla nostra quotidianità, ma non nei termomenti cittadini: tenere il focus sui propri obiettivi.
Si riparte, quindi, con la consapevolezza che la cosa più difficile ora, a parte il rimettere in moto la voglia, è il mantenere tutte quelle promesse da 15 agosto in riva al mare.. cose del tipo ci sentiremo tutti i giorni, ti scriverò ogni settimana o, meno romanticamente, lavorerò di meno, andrò in piscina 2 volte a settimana, mi impegno a uscire con i miei amici.
Il solito loop è dietro l'angolo, ma per il momento la mia mente, tra un Out Of Office e l'altro è ancora sulle verdi colline di Scozia e il mio corpo sorseggia Whisky in un Pub di Edinburgo insieme a William Wallace.

E finché posso, lascio lì entrambi.

:D



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