venerdì 20 gennaio 2012

70-68


Venerdì 16 settembre 2011



Adoro questa pagina.
Un’immagine, un numero, uno sguardo ed un wow.
Semplicemente funziona. Non devo spiegarti niente perché hai già capito tutto.
Non serve nemmeno la head.

E io me la ricordo più di uno spot in tv con una velina seminuda.

Non è recentissima, ma quanto mai attuale in giorni di finali dello US Open.

New York – US Open – Settembre 2011
Numero 1 contro numero 3, numero 2 contro numero 4.
Crisi di metà partita, match point annullati, crampi, servizi a 200 km/h.. sì insomma non c’è il romanticismo delle racchette imperfette, le maglie tutte bianche e il talento che allora faceva la differenza, sembra di vedere una partita alla play – station, però..

Però, l’insegnamento c’è sempre.
Stai perdendo, sei a due passi dal baratro, non hai quasi più speranze di risorgere.
E invece… il numero uno capisce che ormai non ha più nulla da perdere e .. ATTACCA.
Non rimane vittima sacrificale, non si piange addosso, non cerca scuse, riesce a cambiare mentalità e con la forza della disperazione, vince.

Fantastico.
Riuscissi anch’io sarebbe tutto più facile.
Beh, sarei il numero 1..
Ma a me piace il 10 ;-)

:D

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