Ricordo ancora quel giorno in cui,
alle superiori, durante un incontro di orientamento per la scelta di cosa fare
dopo, mi trovai a dirmi: “io voglio fare pubblicità”.
E da lì, la mia vita prese un certo
tipo di percorso.
Ripenso spesso a questo episodio, e
lo immagino come uno spartiacque.
Un bivio, di fronte al quale, io non
ho scelto. Ho solo seguito l’istinto.
Ci ripenso oggi, dopo più di 10
anni, all’alba dei 31 appena compiuti, guardando indietro con soddisfazione.
Nei giorni scorsi si è
materializzato un pensiero nella mia mente che ho collegato a questo episodio.
Mi sono chiesto se effettivamente
questo è il percorso più giusto per me. Se sto facendo ciò che io sono nato per
fare. Ciò che io, per come sono fatto, riuscirei a fare al meglio.
Penso a gente come Messi, Valentino
Rossi, Steve jobs... Nati per fare quello che poi hanno fatto. Avendo seguito
quel percorso, sono divenuti i migliori di sempre in quel campo.
Se non è questa la cosa che io
potrei fare meglio di chiunque altro, quale è?
Posto che non lo saprò mai, c’è una
frase di Einstein che sintetizza molto meglio di me questo pensiero:
“Chiunque
è un genio, ma se tu giudichi un pesce per la sua abilità di salire su un
albero vivrà eternamente con la sensazione di essere uno stupido.”
Insomma, non sapremo mai se siamo un
pesce che sta cercando di salire su un albero.
Quindi, personalmente provo ad
accettarlo, a conviverci, a continuare a divertirmi vivendo in questo mondo di
creatività laterale.
E poi vediamo cosa viene.
Se mi avesse fatto riflettere su
questo concetto a scuola, chissà che scelta avrei fatto allora.
Visto che parlo di scuola e il mio
pensiero vola a quegli anni, chiudo con lo spot realizzato per il Ministero
dell’istruzione, sul tema dell’importanza dello studio.
Davvero ben fatto. Bel copy, ottimo
trattamento, grande esecuzione e perfetta scelta del protagonista.
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